Fiorano Modenese
Il film realizzato dal regista Schoy con la classe 1A Bursi (a.s.22/23)
È iniziato tutto marzo... cioè, come funziona questo progetto?
“Abbiamo visitato anche il pianeta Medzebet – annunciava una voce robotica proveniente da una navicella -. Mancano solo altri 4 pianeti per battere il record Signori. Le mie congratulazioni!”. Da dentro la cabina di pilotaggio, davanti alla grande finestra che la percorreva tutta appare un grande ologramma. Nell’ologramma ci sono raffigurati quattro pianeti con accanto un simbolo e sotto un nome: ]Orombo, &Terra, §Setyu, ^Joyermir. Il pilota, l’unico alieno presente dentro l’enorme astronave, clicca il pianeta con accanto & e sotto Terra. “Si metta comodo signore, tra poco arriveremo” dice l’Ologramma.
Comincia così, la nuova versione di Karl immaginata da Gloria Liguori, che porta la sua classe, la 1A dell’Istituto F. Bursi di Fiorano, a vincere due giorni di esperienza su un vero set, per ridare vita al corto di Thomas Schoy durante l’ottava edizione di Ennesimo Film Festival.
Incipit si dedica all’insegnamento del linguaggio cinematografico e in particolare alla distinzione di quegli elementi che denotano il cinema del reale e il cinema di finzione, tra differenze e somiglianze. Di fondo infatti rimane comune ad ogni film una struttura narrativa – chiariscono i direttori artistici di EFF, Federico Ferrari e Mirco Marmiroli -.
Un gioco educativo che permette di comprendere questa struttura è quello di reinventare l’inizio di un film, guardandone solo il finale. Questa volta, per la prima volta, abbiamo voluto concedere alla classe che ha dato vita alla proposta più originale, di veder concretizzata quell’idea. Dalla carta alla pellicola, i ragazzi potranno davvero stare sul set e realizzare il loro incipit.
Le riprese si sono svolte in 3 giorni, 29-30 aprile e 1 maggio, e per portare a compimento un’impresa del genere in così poco tempo è stato necessario organizzare per bene il lavoro da remoto: la riscrittura del testo in sceneggiatura e la creazione dello storyboard con le scene ad opera del regista; la ricerca frenetica delle location perfette; la preparazione della classe, sia per i ruoli attoriali che per quelli aiuto-registici; la creazione delle scenografie in cartone e materiali di recupero ad opera dei ragazzi stessi grazie alla gentile concessione di Martina Pinto professoressa d’arte; l’organizzazione di un primo incontro tra il regista e la classe per conoscersi e scambiarsi qualche aneddoto (“Ma Thomas, tu la mangi la pizza con l’ananas?” cit.).
Ed è finita così: abbiamo visto mescolarsi ingredienti che hanno dato vita ad un’esperienza unica che abbiamo ricevuto conferma accompagnerà i ragazzi per molto e molto tempo!